Sono Renato Cresta, anzi Renato Roberto, come risulta dall’anagrafe e sono nato a Genova, in Via Aurelio Robino, quella via che sale dallo Stadio sino al Forte di Quezzi.
Qui ho vissuto tra la gente del Quartiere di Marassi, qui ho studiato, qui ho fatto le mie prime esperienze di lavoro e qui ho compiuto le mie prime camminate sui grebani del Monte Ratti ed ancora più in là, oppure oltre la Porta delle Chiappe, sulla Strada dei Forti sino alla Sella di Trensasco.
Andavo per monti ma non per fare il turista: volevo conoscere la montagna, viverla in tutte le sue stagioni. Non mi interessavano le Alpi: troppo lontane, troppo difficili, troppo affollate, troppo costose. Volevo camminare per i nostri monti, i monti della Liguria, monti che mi permettevano di vagabondare, di andare alla ventura e mi permettevano pure di andare con gli sci, di praticare quella forma di sci che ancor oggi mi piace: lo sci lontano dalla folla, lo sci che mi permette di godere il piacere dell’impegno che non diventa affanno, della fatica che non diventa sfinimento e che sarà ripagata da panorami gradevoli e dalla compagnia di pochi amici sinceri.
Per godere della possibilità di qualche sconto nei rifugi, mi sono fatto socio del CAI, ma non alla “Sezione di Genova”: mi sono iscritto alla più economica Sottosezione di San Pier d’Arena (allora era ancora Sottosezione). E poi qui non c’erano gli snob ai quali fare la riverenza: qui c’era gente con la quale potevi fare amicizia.
Poi, con la chiamata alle armi, sono finito ad Aosta e ho dovuto cambiare sezione e poi cambiare ancora ed ancora.
Non voglio dire che la prima sezione non si scorda mai, ma quando Francesca mi ha chiesto di scrivere qualcosa ho compiuto un balzo indietro, un guizzo sino alla mia giovinezza e ho accettato con molto piacere. Nel racconto “Il vecchio del Bric del Dente” di imminente pubblicazione sul sito del Cai Sampierdarena potrete trovare l’inizio di un’idea, del desiderio di cambiare il modo di vivere che si stava formando nella mia mente. Se afferrate questa idea vuol dire che il mio racconto vi ha incuriosito.
Fate poi sapere a Francesca se vi interessa leggere ancora “le memorie di un ottuagenario”: altre memorie scribacchiate cent’anni dopo quelle scritte da Ippolito Nievo.
Grazie per la vostra cortesia.
Renato
Nato a Genova nel 1936, Renato Cresta a vent’anni decide di abbandonare la vita di città e di andare a “vivere in montagna, vivere di montagna, vivere la montagna”. Si arruola nelle Truppe Alpine e vi rimane per otto anni, raggiungendo il grado di Capitano e conseguendo i brevetti di Istruttore militare di sci, di alpinismo e di paracadutismo. A trent’anni lascia l’esercito e vive di montagna dirigendo impianti sciistici.
A quarant’anni si dedica alla libera professione: Maestro di sci di fondo e di discesa, Esperto di nivologia e come tale iscritto nell’Elenco dei Periti e degli Esperti della CCIAA del VCO, Guida Naturalistica del Parco della Val Grande, docente per infiniti corsi.
Cresta è considerato uno dei principali esperti di nivologia a livello internazionale. Nel 2013 ha pubblicato “Neve, compendio di nivologia”: un testo ritenuto unanimemente l’opera piu’ completa in materia in lingua italiana.
Nel novembre 2022 esce la nuova edizione di “Neve – Compendio di nivologia”: un testo scientifico e poetico allo stesso tempo con il quale l’Autore dona generosamente al Lettore tutta la sua esperienza che, sapientemente mescolata con una magistrale e approfondita conoscenza, si pone l’obiettivo di condurre il frequentatore della montagna innevata davanti alle proprie responsabilità e alle proprie scelte.
“Questi sono gli strumenti, ti ho insegnato ad usarli, adesso trova la tua strada. Ti auguro buon cammino”.
Francesca Fabbri